Le battaglie si vincono e si perdono con identico cuore.
(Walt Whitman)
Saronno e Dynos Verona si dividono la posta
Avremmo voluto, avremmo dovuto, avremmo potuto , rappresentano le frasi che preferiremmo non dover pronunciare mai.
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Parità tra gli amaretti e la Dynos Verona; una vittoria per parte, ma fino alla prima metà della settima ripresa di gara 2 i padroni di casa hanno cullato il sogno di una nuova doppietta dopo quella ottenuta la domenica prima contro il Rho.
A mente fredda, già la vittoria in gara uno era un risultato insperato alla vigilia,la Dynos è tra le squadre che lottano per arrivare ai play off, ma visto come gara due si era messa, aveva fatto sorgere speranze oltre il limite delle capacità attuali di questa squadra.
Veniamo alla cronaca.
Gara 1
La partita passerà alla cronaca come la sfida delle valide, infatti ventisei valide, tredici per parte in una partita non è cosa di tutti i giorni.
Sulla collina dei padroni di casa Matteo Gargamelli riesce a portare a termine un complete game e, nonostante le valide subite, a gestire con la sua varietà di lanci i battitori avversari, ottenendo anche quattro strike out.
Saronno parte lancia in resta e Federico Molon, partente per la Dynos, viene subito inquadrato dalle mazze saronnesi.
Luca Girola, da buon leadoff batte valido al centro del campo. Grazie alla battuta di Santa Cruz con successivo errore della difesa veronese Girola giunge in seconda. Ballar raggiunge la prima su scelta della difesa ed Abreu ottiene base. Con le basi piene, Eugenio “Grizzly” Galban si presenta nel box, e come da copione lascia partire il primo siluro di giornata. E’ “solo” un doppio (per scaldare i motori), ma permette ai tre compagni di pestare la piastra di casa base portando subito il punteggio sul tre a zero.
Gargamelli comincia alla grande le prime riprese e, nonostante un doppio subito all’inizio da Pietro Piccolboni, riesce a gestire egregiamente la situazione.
I padroni di casa, visto che gli avversari non sono alieni travestiti, decidono di spingere ancora sull’acceleratore.
Abreu vuole superare Galban in potenza e spara un tremendo triplo al centro del campo, “Grizzly” Galban non se la prende e anzi mette a terra la valida che permette a Abreu di segnare il quarto punto. Casciello batte valido e spinge Galban in tera, poi sulla rubata di Casciello in seconda Galban viene pescato fuori base dalla difesa veneta.
Nel quarto inning Gargamelli ha una piccola crisi e, prima Mantovani batte singolo, poi Falzi lo tocca duro con un doppio sulla destra del campo infine concede base a Braga. A questo punto nemmeno la difesa viene in suo soccorso. Errore del terza base saronnese seguito dalla valida di Cabrera Leal; alla fine si contano i danni e per gli amaretti è tutto da rifare, infatti il punteggio è tornato in perfetta parità.
Ma i padroni di casa hanno capito oggi è il giorno giusto e senza farsi prendere dal panico ricominciano a costruire gioco.
Al sesto attacco Casciello viene colpito, poi Mantovani, appena subentrato a Molon sulla collina veneta, commette un balk che consente al corridore di giungere in seconda. Casciello ruba la terza e la battuta di Girola sulla seconda base permette al corridore saronnese di giungere a Casa per il punto del vantaggio.
Finita? Nemmeno per sogno.
Gargamelli va in difficoltà e nella parte alta del settimo concede valide consecutive a Grella, Fantoni e Disaro permettendo l’ingresso del punto del pareggio.
Ancora una volta tutto da rifare.
Ma, ancora una volta i padroni di casa decidono che non ci stanno.
Valida di Ballar, base concessa a Abreu e infine nel box di battuta si accomoda con tutta calma Eugenio “Grizzly” Galban.
Nel turno precedente i veneti avevano fatto una scelta “conservativa” concedendo “saggiamente” una base intenzionale . Questa volta, con 0 out e due uomini sulle basi, decidono “imprudentemente” di giocare il pericoloso bomber.
Galban parla alla pallina spiegandole dove deve atterrare ….e la palla esegue fedelmente quanto ordinato. Saronno torna davanti per 7 a 4.
La mazzata questa volta è tremenda e lascia il segno nella mente dei veneti; nonostante la Dynos tenti un recupero con un paio di valide, riesce solo ad accorciare le distanze portandosi sul 5 a 7.
Gli amaretti però ormai sono pieni di adrenalina e tre valide, tra cui un micidiale triplo di Casciello, due basi concesse e una volata di sacrificio (manco a dirlo di “Grizzly” Galban) dilatano il punteggio fissandolo sul 12 a 6.
Complete game e specifica di lanciatore vincente per Matteo Gargamelli.
In battuta nel festival delle valide, in evidenza, ovviamente Galban (che ha sfiorato il circle) con un singolo, un doppio un HR e una volata di sacrificio; Abreu e Casciello con un singolo e un triplo a testa; Ballar con due singoli.
La difesa, di contro, è apparsa abbastanza fallosa in alcune circostanze.
Gara 2
Dopo il breve riposo si torna in campo per gara 2 e il copione sembra seguire la stessa traccia di gara 1. Purtroppo il finale sarà però decisamente meno esaltante.
Sul monte dei padroni di casa Tosi che sembra dare l’impressione di essere in una fase decisamente positiva.
Sul monte opposto Giacomo Piccolbono parte in leggera difficoltà. A dargli una mano c’è però una difesa quasi perfetta.
Girola, Santa Cruz e Casciello (gran bel doppio il suo) cercano subito di scuoterlo
e di mettergli pressione, ma fortunatamente per lui non paga dazio. Dopo la lezione della mattina, a scanso di equivoc,i molto saggiamente a Galban viene concessa base intenzionale.
Tosi comincia alla grande lasciando al piatto quattro dei primi sette battitori che gli si presentano nel box.
Ma al terzo assalto la Dynos va a segno. Due singoli successivi di Pietro Piccolboni e Fantoni sommati a due errori sul tentativo di eliminare in base i corridori da parte di Galban producono un piccolo vantaggio per i veneti da poter gestire.
Galban, così devastante in attacco in gara 1, è apparso in difficoltà dietro il piatto di casa base commettendo 3 errori pesanti.
La ripresa successiva vede ancora i veronesi incrementare il piccolo vantaggio grazie ad un errore difensivo su Falzi che viene successivamente spinto a casa da un lungo triplo di Orrasch.
Nella parte bassa del quarto finalmente, gli amaretti si risvegliano e colpiscono duro.
Valida di Natale, base a Girola; Santa Cruz salvo in prima su errore della seconda base veneta, poi tre valide consecutive del trio caraibico Ballar,Abreu e Galban e infine arrivo in prima su scelta difesa di Bordin. Al termine della ripresa Saronno ha messo la freccia e sorpassato i veneti portandosi sul sul 5 a 3.
.Se qualcosa sembra andar bene…, hai detto bene: sembra
(legge di Murphy)
A questo punto, incredibilmente, la partita cambia completamente volto.
Nella parte alta del quinto, si aprono le prime crepe sul monte saronnese e Tosi comincia a dare segni di una certa difficoltà; doppi di Fantoni e Mantovani e un lancio pazzo consentono alla Dynos pareggiare il conto.
Intanto sul monte veneto, a sostituire Piccolbono sale un ragazzino classe 2001 che di nome fa Samuel Aldeghieri, mancino dalla palla “terribilmente” veloce. Da questo momento l’attacco saronnese sparisce dal campo e nelle tre riprese successive cinque dei nove battitori affrontati saranno eliminati al piatto (quattro senza nemmeno tentare la battuta sul terzo strike). Il ragazzino riuscirà a mettere al piatto, senza alcun timore reverenziale, anche Eugenio “Grizzly” Galban…..e questo la dice lunga sulla sua prestazione.
Sul monte di casa invece le cose precipitano velocemente.
Tosi concede una base e colpisce Mosconi; Lusian cerca di tamponare la falla mandando sul monte Alessio Razza, ma ormai i veneti come lupi famelici, si avventano su ogni lancio che vedono passare. Razza subisce singolo da Piccolbono e Fantoni, un lungo doppio sul centro da Nifosi. Quando anche Razza viene sostituito i veneti hanno già incamerato quattro punti.
A tentare di “chiudere la classica stalla” sale Marco Aquilani con la sua esperienza, ma anche lui dovrà incassare tre valide concedendo due basi, il tutto porta il conto della ripresa a otto punti fissando il punteggio sul 13 a 5.
Nella parte alta del settimo Lusian spedisce Daniele Tarocco sulla collina per cercare almeno di non subire i punti che chiuderebbero la partita con la manifesta, ma i veneti continuano a battere, correre e anche Tarocco deve subire due singoli e un doppio che consentono ai veneti di portare a dieci i punti di scarto e di fatto concludere l’incontro per manifesta.
Impressionante l’attacco veneto, 14 valide anche in gara 2, mentre i padroni di casa hanno deluso sia nel box di battuta, solo 7 le valide, abbastanza casuali (di rilievo il doppio di Casciello), sia soprattutto in difesa, 5 errori, alcuni, diciamo, imbarazzanti.
Il monte ha dimostrato alcune fragilità preoccupanti. Tosi perfetto fino a quando, probabilmente, la fatica della domenica precedente non si è fatta sentire prepotentemente.
I rilievi sono stati travolti da un attacco ormai scatenato e non sono riusciti a capovolgere in qualche modo l’andamento negativo che aveva preso l’incontro, ma sono stati anzi ingoiati anche loro nel buco nero.
Domenica prossima gli amaretti faranno visita al Settimo Torinese leader della classifica in compagni del Codogno e tenteranno di portare a casa almeno uno dei due incontri.