Saronno riscalda i motori in vista dei Play off e “Final Four” di Coppa Italia
Aspettare è ancora un’occupazione. È non aspettar niente che è terribile.
Cesare Pavese,
SARONNO BC – OLD RAGS LODI 18 – 5
Finito il periodo di riposo, Saronno e Lodi si ritrovano sul campo per riaccendere i motori in vista di un mese di Settembre terribile ed entusiasmante allo stesso tempo.
Sia Saronno che Lodi dovranno affrontare, in due diversi scenari, i play off per la promozione alla serie B.
Ma gli amaretti, prima ancora dovranno tentare di portare a casa un prestigioso trofeo, quella Coppa Italia che fino ad oggi non ha mai particolarmente sorriso agli uomini di Stefano Lusian.
Impresa veramente tosta quella che ci aspetta a Roma il 10 Settembre presso lo stadio dell’Acqua Acetosa, contro squadre che, verosimilmente utilizzeranno giocatori che militano anche in serie superiori….
Si comincerà con l’avversario più ostico, quel Sala Baganza che probabilmente potrà contare anche su giocatori che militano nella serie A.
Superato, speriamo, questo scoglio gli amaretti se la vedrebbero con la vincente dell’altra semifinale che vedrà di fronte Arezzo e Unione Picena.
Ma questa è una storia ancora tutta da scrivere……
Nel week-end del 18 Settembre invece, i play off ci vedranno opposti al Vercelli in due incontri casalinghi, mentre la domenica successiva gli ultimi incontri, sul diamante di Vercelli, determineranno la squadra che il prossimo anno disputerà il campionato in serie B.
Tornando alla partita, netta appare subito la superiorità dei saronnesi.
Il giovane Andrea Ferri viene subito travolto dalle mazze degli amaretti. Girola viene colpitoe subito subito dopo arrivano il singolo di Abreu e il doppio di Ballar. A questo punto il pitcher si disunisce e concede tre basi consecutive. Cavaliere colpisce duro sulla terza base e il successivo errore del catcher lodigiano portano il bottino sul sei a due al termine del primo inning.
Ancora più pesante la seconda ripresa per Ferri; Elien Abreu prende le misure al campo e spedisce la pallina oltre la recinzione tra centro e sinistra. Ballar riceve base e Galban incomincia il solito show personale con un doppio sul centro/destra del campo. Nuova base a Lietti e, questa volta ci pensa Jacopo Zoni a incrociare un doppio sul lato sinistro del campo.
Sul monte di casa Alessio Razza, dopo due riprese di assoluto controllo, nella terza ripresa ha un calo vistoso e, dopo aver colpito due battitori avversari concede due valide che danno ossigeno al punteggio avversario, ora sul 10 a 5.
All’inizio della quarta ripresa Daniele Tosi sale a sostituire Razza e nelle tre riprese di sua competenza, solo Ruiz riuscirà a toccare base grazie all’errore dell’esterno centro saronnese.
Sulla collina lodigiana, intanto, si alterneranno ben cinque pitcher.
Nel box di battuta prosegue, in un crescendo Rossiniano, l’esibizione di Eugenio Galban. Dopo il doppio precedente, spedisce prima una bordata che, in volo, arriva all’altezza della pedana delle lanciatrici del campo opposto…. Poi spedisce la pallina per la ormai consueta visita oltre confine, sul lato sinistro del campo, ed infine come dolce, si accontenta di un “misero” singolo…..
A chiudere la partita, trova spazio sulla collinetta anche Daniele Tarocco, che continua il suo percorsa di crescita. Il cucciolo fa egregiamente il suo lavoro ben coadiuvato, a casa base, da Jacopo Zoni, subentrato ad un ormai sazio “Grizzly” Galban.
Daniele chiude la partita con uno strike out…..
Sabato (o domenica), ultima rifinitura prima della partenza per la capitale.
Sul diamante di via Ungaretti gli amaretti se la vedranno con il Senago squdra che milita nella serie A.
Sarà questo il vero test-mach per saggiare le reali possibilità della nostra squadra per la trasferta romana.
“Tutto ciò che vale merita di essere atteso!”
Anonimo
Scenografia dell’attesa:
“Vi è una scenografia dell’attesa: io la organizzo, la manipolo, ritaglio un pezzo di tempo in cui mimerò la perdita dell’oggetto amato e provocherò tutti gli effetti di un piccolo lutto. Tutto questo avviene dunque come in una recita. […] L’essere che io aspetto non è reale. Come il seno materno per il poppante, “io lo creo e lo ricreo continuamente a cominciare dalla mia capacità di amare, a cominciare dal bisogno che io ho di lui” (Winnicott): l’altro viene là dove io lo sto aspettando, là dove io l’ho già creato. E, se lui non viene, io lo allucino: l’attesa è un delirio.”
Roland Barthes,
Gandalf il grigio