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Archivio mensile:gennaio 2013

Morte di Roberto Clemente: 40 anni dopo, la sua eredità vive nella seconda base dei Pirates.

Di David Brown – Stew Big League

Il grande slugger, eletto nella Hall of Fames, Roberto Clemente, è morto 40 anni fa, la note di Capodanno 1972, e la MLB Network ha prodotto un video per aiutarci a ricordare il suo impatto nel mondo del baseball. Probabilmente già sapete la storia della sua morte. Clemente è rimasto ucciso, con altri quattro, in un incidente aereo mentre cercavano di procurarsi il cibo e altri rifornimenti, dalla natia Porto Rico verso il Nicaragua, devastato dal terremoto. Aveva solo 38 anni e ha interrotto la sua carriera nelle Major League Baseball con esattamente 3000 battute valide.

Morto prematuramente, Clemente è una sorta di “Day the Music Died” per gli appassionati di baseball. Anche se non hai mai avuto la possibilità di vedere  Clemente esibirsi dal vivo, la sua storia ti colpisce. Ma certamente vi chiederete che cosa avrebbe potuto diventare, se fosse vissuto. La Hall of Fame accorciò il suo periodo di cinque anni d’attesa – qualcosa che aveva fatto solo per Lou Gehring – e Clemente venne ammesso a Cooperstown l’estate dopo la sua morte. Prima grande stella di baseball dell’America Latina, Clemente è considerato da molti una figura tipo Jackie Robinson.

Ma non tutti sanno che Neil Walker, oggi  seconda base dei Pirates, poteva non essere qui se non fosse stato per Roberto Clemente.

Tra gli intervistati nel video, con giocatori del calibro del connazionale Orlando Cepeda e il compagno di squadra Steve Blass – compare Tom Walker, un amico di Clemente che ha giocato con lui nei tornei invernali, e che voleva aiutarlo ad ottenere i rifornimenti da trasportare in Nicaragua la notte di capodanno 1972.

“Quarant’anni dopo, penso ad un uomo che, probabilmente, mi ha salvato la vita”, ha detto Tom Walker, “Quella notte mi ha detto ‘Non è necessario che vieni anche tu, torna indietro e goditi la serata.’ Non posso fare a meno di pensare ad oggi. Ho avuto quattro figli meravigliosi e uno di loro è diventato seconda base per i Pittsburgh Pirates. Se si guarda la parete a destra del campo (PNC Park), si può vedere il Muro di Clemente. Mio figlio ha ottenuto il suo numero, il 21, e sono sicuro che Neil, quando esce dalla panchina e va in seconda base….ha modo di vedere quel muro tutti i giorni.”

Tom Walker era stato un rookie di 23 anni con il Montreal Expos l’anno in cui Clemente morì. Ha lanciato per altre tre squadre – gli Angels, Cardinals e Tigers – durante sei stagioni. Nel 1978, la sua carriera nel baseball finì.

Ma nel 1985, lui e sua moglie hanno accolto Neil Walker nel mondo. Come Tom ha detto, hanno avuto anche altri tre figli – tutte persone che non sarebbero state qui se Clemente avesse accettato l’offerta di Tom Walker la notte di capodanno del 1972.

 
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Pubblicato da su 2 gennaio 2013 in "Piccole Storie" di Baseball