Articolo di Jeff Passant (giornalista, scrittore) apparso su Yahoo Sports del 02/ 07/ 2013
Tradotto da Gandalf
Era giunto il momento per la barca da caccia. Mesi di pattugliamento a vuoto, in mare aperto, i marinai a bordo del “Vigilant”, una motovedetta della Guardia Costiera degli Stati Uniti, assetati di azione, adesso erano qui, nel bel mezzo del mese di Aprile 2012.
Da qualche parte, nel Windword Passage, tra Cuba e Haiti, un marinaio di vedetta sul ponte superiore avvistò un motoscafo in lontananza. “Ho un contatto”, disse, e per Chris Hoschak, l’ufficiale di coperta, questo significava una cosa sola: tenere pronta una squadra
Chiamò Colin Burr che aveva appena ottenuto la qualifica per guidare la Guarda Costiera sulle imbarcazioni Horizont IV per la caccia nello spazio in mare aperto. Prima dell’imbarco Burr e altri quattro, saliti con lui, indossarono giubbotti antiproiettili, pistola con cinturone e un piccolo deposito di armi nel caso fossero trafficanti di droga…
L’inseguimento non durò a lungo, forse 5 o 10 minuti. Venne però fuori che la barca non era poi così veloce. Eppure, quando si fermò, Burr salì a bordo con cautela. La loro ipotesi era sbagliata. Non c’erano droghe. Solo persone, una decina, che stavano fuggendo da Cuba.
Il timoniere era americano, così come il suo compagno. Un uomo più anziano era a bordo.
Era il capo del gruppo di passeggeri, molti dei quali sembravano avere circa 20 anni; un altro uomo aveva richiamato particolarmente la loro attenzione. Era molto più grande rispetto al resto del gruppo, vestito con una camicia sdrucita, pantaloncini e infradito.
Burr ha guidò il gruppo sul ponte del “Vigilant”, tre o quattro alla volta. Salirono una scaletta di 20 piedi per arrivare dove Hoschak e gli altri marinai aspettavano per iniziare il trattamento previsto. La procedura standard per tutti i migranti, come li chiamavano quelli della Guardia Costiera, era quella di spostarsi sulla poppa della nave, dove venivano perquisiti, venivano applicati i braccialetti di riconoscimento, messe delle tute bianche, una doccia e un po’ di cibo. Alcuni migranti reagivano vigorosamente, sapendo che la Guardia Costiera li avrebbe riportati, quasi sempre, verso il luogo da cui erano disperatamente fuggiti, mentre altri restavano in assoluto silenzio.
Questo gruppo era cordiale e cooperativo. Quando un agente di collegamento si avvicinò al grande uomo, la prima cosa che gli chiese fu: qual è il tuo nome. “Yasiel” rispose l’uomo.
Una delle cose più sorprendenti della rapida ascesa di Yesiel Puig, nel corso dell’ultimo mese con i Los Angeles Dodgers è che le masse dei suoi tifosi adoranti, non sa quasi niente di lui. Comprano la casacca con il suo n° 66, accompagnano con un muggito la battuta del suo mostruoso HR verso l’esterno, questo è abbastanza perché il suo gioco venga considerato meraviglioso.
Se sembra che Puig si sia materializzato dal nulla, ed è diventato una delle più grandi stelle del baseball durante la notte, è perché lui lo ha veramente fatto. I primi 21 anni della sua vita rimangono quasi un segreto completo. Una parte del fascino di Puig deriva da quel mistero. I semidei del baseball non appaiono proprio dal nulla. Anche i cubani che arrivano fuggendo, hanno comunque una storia alle spalle.. Puig è un’anomalia: una fiorente leggenda senza passato.
Fatta eccezione, ora sappiamo, per i marinai sulla “Vigilant”.
Ogni anno migliaia di profughi fuggono da Cuba per iniziare una nuova vita negli Stati Uniti. Sono medici e avvocati, operai e studenti, persone che anelano alla libertà e sono disposti a rischiare la vita per essa. Dal gennaio 2000, almeno 200 cubani sono morti cercando di fuggire, secondo Gabe Somma, pubblico ufficiale per gli affari della Guardia Costiera. Nello stesso tempo le loro vedette hanno bloccato altri 20.000 profughi che tentavano di raggiungere gli Stati Uniti.
Il “Vigilant” ha intercettato centinaia di imbarcazioni e migliaia di persone. .Dai sequestri di droga al far rispettare le leggi sulla pesca, i 77 uomini e donne a bordo della nave, lunga 210 metri, sono i pastori del Sud-Est, pattugliando le acque contro le attività illecite. L’applicazione della legge sui migranti rappresenta una delle parti più contrastanti del loro lavoro. I “Coasties” riconoscono che stanno negando la libertà a persone che non sono più in grado di sopportare di vivere su un’isola bloccata dal 1960, dopo l’embargo imposto dagli Stati Uniti. Si tratta di un lavoro che, credono, qualcuno debba fare, anche quando questo significa riportare a Cuba un giocatore di baseball il cui potenziale sembra illimitato, soprattutto dopo il primo mese dal debutto, in cui ha battuto .436 con sette HR e 16 RBI. L’ultimo giocatore con ben 44 valide nel suo primo mese di campionato maggiore è stato Joe Di Maggio nel 1936.
Mentre la Guardia Costiera si è rifiutata di rilasciare informazioni specifiche circa il fermo della barca di Puig, conversazioni con sei uomini a bordo della “Vigilant” rilasciate a Yahoo! Sports hanno dato uno sguardo più in profondità in quella scheggia di vita di due settimane nella vita di Puig.
Anche se questo non è stato il suo ultimo tentativo, offre tuttavia una maggiore conoscenza del tortuoso viaggio che lo porterà al Dodger Stadium.
———————————–
“Si distingueva dal gruppo”, ha detto Hoschak. “La condizione in cui viveva su quella barca erano terribili. Teneva le proprie cose in un sacco della spazzatura. Non aveva cibo a sufficienza. Si può dire”.
Come Hoschak scese dalla barca dei migranti insieme ai due americani, al più vicino rifugio sicuro ad Haiti, la voce, che Puig era un giocatore di baseball cominciò a diffondersi sul “Vigilant”.
Due mesi prima, Yoenis Cespedes aveva firmato, per 36 milioni di dollari, un contratto con gli Oakland A., dopo la fuga da Cuba. Gli appassionati di baseball, sulla motovedetta avevano sentito della recente fuga dell’esterno Jorge Soler, che gli aveva assicurato un contratto di 30 milioni di dollari con i Cubs. Puig era solo un nome.
Lui guardò il posto, ma così come fanno un sacco di altre persone che non possono colpire una palla veloce, una volta che raggiunge 90 mph.
“Abbiamo tutti sentito dire che era un giocatore di baseball”, disse Burr, “ma nessuno di noi sapeva ancora chi fosse e dove avesse giocato”. Finalmente la curiosità ebbe la meglio su Carlos Torres. Era l’interprete sulla “Vigilant” e faceva da collegamento tra il gruppo di Puig e il team della sicurezza che aveva sorvegliato i migranti 24 ore al giorno, e voleva capire meglio l’uomo con cui aveva chiacchierato per alcuni giorni quando il “Vigilant” aveva tenuto il gruppo in attesa delle istruzioni delle autorità cubane, di dove e quando rimpatriarli.
Quindi, il 18 Aprile 2012 Torres cercò “Yasiel Puig” in un motore di ricerca su di un computer del “Vigilant” e consultò attentamente i risultati. Cliccò su di un messaggio dell’11 Febbraio a Camden Chat, un sito di fan degli Orioles, che stava discutendo se era giusto ingaggiare Cespedes. A Circa tre quarti della pagina verso il basso, nei commenti, un uomo con il soprannome “gio2chat” prendeva in giro Cespedes. Preferiva un ragazzo di nome Yasiel Puig che aveva dominato durante la stagione 2010-2011 nel campionato di Serie Nacional, il campionato più importante di Cuba. Poiché aveva cercato di fuggire, ha scritto gio2chat, Puig non stava giocando nella sua squadra a Cienfuegos, al largo della costa meridionale di Cuba.
Torres allora cercò Puig e Cienfuegos e alla fine saltò fuori una fotografia di lui in uniforme verde. Il viso e il corpo corrispondaveano.Puig non era solo un ragazzino con manie di grandezza per il grande baseball. Molto prima di far innamorare Los Angeles, stava mietendo appassionati nelle acque libere.
Torres stampò l’immagine e la portò sul ponte dove si trovavano i migranti. Mostrò la foto a Puig e agli uomini più anziani.
“I loro volti si illuminarono” ha detto Torres.
Quei piccoli momenti sostenevano Puig. La vita come migrante su un cutter non è affasciananter. Siccome la Guardia Costiera non sa mai quante barche può intercettare in ogni missione, non ci sono camere per i migranti. Puig e il suo gruppo hanno trascorso 24 ore al giorno fuori, su un ponte con un telo per proteggerli dal sole e una coperta di lana per tenerli al caldo. Hanno avuto accesso ai bagni, acqua a sufficienza per impedire loro di disidratarsi e tre pasti al giorno, quasi sempre riso e fagioli. Oltre all’uomo anziano, Puig ha viaggiava con una donna a cui sembrava molto legato e una manciata di altri amici. Uno era malato e non aveva molto appetito. Puig ebbe cibo extra. Il livello del comfort, grazie a Torres, per il gruppo crebbe e Puig cominciò a raccontargli la sua vita a Cuba. Durante la Coppa del Mondo del 2011 a Rotterdam, disse Puig, lui e un altro giocatore tentarono di disertare. Il pitcher mancino Gerardo Concepciòn riuscì a fuggire e ha firmato un contratto di 6 milioni di dollari con i Chicago Cubs. Puig fu catturato e Cuba vietà di giocare, una storia che combaciava con il post su Camden Chat.
Puig domandò come si viveva negli Stati Uniti, se Torres aveva una grande casa in Florida, dove il “Vigilant” era di stanza e come era la vita in un paese in cui il governo non riusciva a controllare i suoi cittadini. Era così nuovo per lui, un vecchio ventunenne che non conosceva niente altro.
Nei giorni buoni Puig avrebbe giocato a carte con i suoi amici parlando di baseball. Il suo vecchio amico aveva detto che era meglio di Cespedes, che un giorno sarebbe andato a giocare in campionati più importanti, e forse Torres poteva diventare il suo agente e guadagnarsi la sua piccola fetta del bottino che lo attendeva.
“Boricua””, disse Puig, sapendo che Torres era portoricano, “qualcuno sta scommettendo su di me, e io diventerò ricco un giorno. E quel giorno arriverà molto presto”.
Puig era così sicuro di sé, anche se questa non era la prima volta che era stato ripreso. Cuba non lo aveva ancora spezzato, il suo talento e l’ingenuità di un’altra birra abbastanza forte poteva alimentare un altro tentativo, e un altro, e un altro. Se questo significava vivere sotto il telone sulla slop e dormire su di un ponte di ciottoli e svegliarsi alle 7,00, con il resto dei marinai “Coasties”, era semplicemente una previsione di un suo eventuale successo.
Eppure sapeva che stava tornando a Cuba, e che le autorità americane avrebbero dovuto, ogni volta, fermarlo ed rimandarlo .verso il suo paese. Anche se le leggi sull’immigrazione di Cuba, stavano mutando e il paese stava permettendo a sempre più persone di lasciare il paese, la fuga recidiva è sempre stata malvista dalle autorità.Potevano inventarsi alcune accuse su di lui e mandarlo via. Aveva sentito di altri giocatori che erano finiti in galera per anni e hanno distrutto definitivamente le loro carriere.
Una notte, la gravità della situazione di Puig, lo fece andare in depressione. Torres pensava a causa del suo imminente ritorno a Cuba, così andò nel suo armadietto e recuperate un paio di palle da tennis le portò a Puig, insieme con un pennarello, e gli chiese di firmare.
Carlos Torres è stato il primo americano ad ottenere l’autografo da Yasiel Puig, scritto in perfetto corsivo con il suo numero di Cienfuegos: “Y.Puig 14”.
Quasi due settimane dopo che la barca di Puig era stata intercettata, il “Vigilant” era parcheggiata appena fuori dalle acque cubane.
Cuba stava mandando un’imbarcazione per riportare a casa i migranti… I “Coasties” li hanno ringraziati per la loro conversazione, la loro compagnia, il loro atteggiamento, il loro apprezzamento per aver capito che non era una questione personale, ma una politica attuata più di mezzo secolo prima, quando il mondo era un posto diverso. Puig e i suoi amici riunirono i loro averi e si diressero verso la scaletta.
Per alcuni migranti quella era l’ultima occhiata che mai daranno su qualcosa di americano.
Hoschak ha detto: “Ricordo che mentre uscivano, ho detto (a Puig), andiamo a provare di nuovo”? – “Lui si limitò a sorridere”.
Meno di due mesi dopo, Yasiel Puig atterrò da qualche parte in Messico. Nessuno potrà dire mai dove. Oppure come ci fosse arrivato. O chi lo avesse portato. O se accompagnato dai suoi amici del “Vigilant”.
Una storia, forse apocrifa, forse no, è questa: trafficanti di droga messicani hanno traghettato Puig a Cancun con la consapevolezza che avrebbero ricevuto, in cambio, una fetta del suo contratto. Puig non ha mai confermato questo.
Egli non ha mai detto nulla circa la sua fuga, niente sui suoi precedenti tentativi o della sua vita a Cuba.
Quando gli è stato chiesto del tempo trascorso a bordo della “Vigilant” Puig ha rifiutare di commentare, attraverso un portavoce dei Dodgers, se non per dire: “La storia è del tutto vera”.
Durante una recente conversazione con il suo agente, Jaime Torres – nessuna relazione con Carlos – Puig ha ricordato il “Vigilant” con affetto. E’ stato uno dei suoi tanti tentativi di fuga – sei, o otto, o chi diavolo lo sa. Puig ne ha perso il conto.
“Mi ha raccontato una storia divertente su questo”, ha detto Jamie Torres. “Lui aveva tentato di fuggire da un luogo particolare. Al terzo tentativo , l’ufficiale di polizia lo pregò di fuggire da un altro luogo perché (Puig) così lo stava mettendo nei guai.
Negli ultimi 20 anni Torres è stato un’ancora di salvezza per gli espatriati cubani. Si è innamorato del baseball cubano alle “Pan Am Games” di Indianapolis, e più imparava, più si sentiva in dovere di aiutare. Mentre i giocatori della Serie Nacional guadagnavano un bel soggiorno a Cuba, ottenevano però, pochi centesimi rispetto a quello che avrebbero potuto ottenere in campionati più importanti. Anche se Cuba ha permesso alla stella, l’esterno Alfredo Despaigne, di poter giocare nel campionato messicano questa estate. Torres ha però detto che il governo tratterrà forse l’80% del denaro che lui guadagnerà lì.Quando Torres ha incontrato Puig in Messico lo scorso giugno, ha detto: “Puig era molto spaventato, mi ricordo che mi chiese:”Per favore aiutatemi, aiutami ad arrivare ai grandi campionati”. Torres aveva ottenuto il primo importante affare economico con un giocatore cubano nel 2002 con un contratto di quattro anni per 36 milioni di dollari per Jose Contreras, ed era deciso a battere quella cifra per Puig. Non aveva molto tempo. A partire dal 2 luglio le nuove regole imposte dalla Major League Baseball avrebbero limitato la quantità di denaro a disposizione per i giocatori internazionali di 23 anni a meno di 5 milioni di dollari. Torres ha annunciato che il 19 giugno Puig era fuggito con successo e subito dopo si è assicurato la residenza permanente con la quale Puig ha ottenuto una licenza per giocare nei campionati più importanti, cosa che normalmente richiede mesi.
Gli scouts accorsero in Messico. Puig deluse la maggior parte di essi. Non era in gran forma. Lui non giocava da un anno. Questo non era Cespedes, che, come rookie, stava schiacciando i più importanti lanciatori del campionato. Molti hanno visto Puig come un altro, di una lunga serie, di giocatori cubani il cui clamore superava il loro talento.
Il 28 giugno Puig ha firmato un contratto di 42 milioni di dollari per la durata di sette anni con i Dodgers. E tutto il mondo del baseball aveva pensò che a Los Angeles avevano perso la testa.
——————————–
Chris Hoschak stava per lasciare la “Vigilant” per un posto di insegnante a terra, lo scorso giugno, quando ha appreso la notizia attraverso lo schermo televisivo: Puig ce l’aveva fatta . Lui era riuscito e ora era ricco, e tutto ciò che aveva raccontato ai Coasties si era avverato.
“Dal punto di vista delle forze dell’ordine, si sta parlando di qualcuno che è un illegale, ed è difficile simpatizzare”, ha detto Hoschak. – “ma quando si sente parlare qualcuno che ha la volontà per arrivare dove vuole andare e riesce a farlo accadere, è una grande storia. Io non vedo questo negativamente. Lui è un intrattenitore, e sta facendo quello per cui è stato mandato su questo pianeta a fare”.
Hoschak vede i punteggi nei box score e sente Vin Scully (il più famoso radio/telecronista sportiva degli Stati Uniti), che ha trasmesso le prime partite per i Dodgers quando Jackie Robinson, Roy Campanella e Duke Snider giocavano, praticamente divinizzare Puig. E si gonfia d’orgoglio Hoschak perché questo lavoro, che ha fatto da quando aveva 19 anni, quello che lascia la schiena bloccata tutto il tempo, gli ha permesso di conoscere il più grande enigma del baseball.
Altri sul “Vigilant” non esitano a dire che conoscono bene Puig. Durante la cerimonia del cambio di comando il 14 giugno, quando ha ceduto la sua fascia di capitano del “Vigilant”, il Comandante James C. Estramonte ha scherzato su come uno dei migranti stia ora facendo più soldi che qualsiasi “Coastie” potesse immaginare. Carlos Torres racconta ancora agli uomini e donne nuovi sul cutter: “Yasiel fa parte della storia del “Vigilant”, e siamo tutti felici per questo.
Quando la febbre per Puig sembra crescere, egli trova il modo di alzare il picco un po’ più in alto. Ha registrato la sua prima partita con quattro valide domenica. Sulla sua pagina Instagram, Puig sta chiedendo al pubblico di votare per lui per l’All-Star Game, anche se il suo nome non compare nell’elenco per le votazioni. Non avrebbe nemmeno dovuto essere qui. .I Dodgers avrebbero voluto lasciarlo maturare un po’ più a lungo in Doppio-A prima della sua convocazione. La sua corsa sulle basi era troppo scadente, avrebbe messo in campo la sua immaturità, la sua lenta assimilazione della vita tanto sognata in America, come lo è per quasi tutti i cubani.
Infortuni e capacità di cogliere le possibilità capitate a tiro, lo portarono a Los Angeles e il discorso sull’All-Star Game non è così inverosimile. Puig è coinvolgente. Lava via tutti i difetti nel suo gioco con un cocktail di attitudine e di brio che stuzzica la sensibilità dei drogati di baseball e i neofiti. Anche se giugno è un’aberrazione , parla al potere di un giocatore, la potenza di un sogno realizzato.
Hoschak, Burr e alcuni altri Coasties stanno pensando di fare un viaggio a Chicago o St.Louis ad inizio Agosto. Durante l’altalena dei Dodgers, attraverso il Midwest quella settimana, Hoschak è di stanza a Charleston, Carolina del Sud, Burr ad Annapolis, nel Maryland, e in fondo si tratterebbe di un volo e un paio di biglietti per rivederlo. Vorrebbero congratularsi con lui. Arriveranno al campo da baseball durante il batting practice, sgaiattoleranno fino alla ringhiera, chinandosi su di essa con la speranza che lui riesca a vedere le loro facce e nel caso in cui non sapranno esattamente cosa fare…
“Yasiel” diranno “Yasiel”.